I pericoli nascosti dietro ai videogiochi

a cura di: PAMELA NAOMI PEDERZANI
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#adolescenti #cyberbullismo #videogiochi
31/03/2020

Nel mondo dell’online non è sempre facile sentirsi al sicuro da minacce e possibili truffe. Pensiamo ai Social Network, causa di numerose azioni di violenze, adescamenti da parte di sconosciuti, o diffusione di materiale privato a scopo diffamatorio. Non sono però solo questi ultimi a generare preoccupazione nei genitori alle prese con figli adolescenti: i videogiochi, soprattutto quelli basati su guerre e violenza, sono spesso visti come la causa principale degli atteggiamenti aggressivi negli adolescenti.

Ma può davvero un semplice videogioco influenzare il carattere di un adolescente?

Ciò che il più delle volte tendiamo a dimenticare è che gli atteggiamenti che i ragazzi propongono online, sono gli stessi con cui sono abituati ad interagire nella “vita vera”: un videogioco NON è la causa di comportamenti violenti, cyberbullismo o grooming, ma soltanto lo specchio di ciò che accade nell’offline.

Detto ciò, è comunque importante affiancare in modo utile e produttivo i propri figli o nipoti nel momento in cui si affacciano a questa modalità di gioco sicuramente più interattiva e non priva di rischi, proprio come facciamo con le situazioni reali di tutti i giorni, ribadendogli l’importanza del rispetto delle differenze e della responsabilità anche nei momenti ludici.

Il cyberbullismo è caratterizzato da persistenza e ripetitività, priva l’altro di esprimersi, della sua libertà e può capitare che specifici episodi possano esserci ANCHE all’interno di qualsiasi videogioco.

Insulti online di chi gioca, minacce, denunce sono infatti all’ordine del giorno tra i gamer più attivi.

Sebbene gli atti di cyberbullismo, sotto forma di insulti e molestie on line, siano presenti per entrambi i sessi, si differenziano per tipologia: i maschi vengono colpiti sulle capacità e quindi sulle competenze mentre le femmine rispetto alla dignità sessuale e all’aspetto fisico. Ciò che è divertimento o scherzo per alcune persone, non lo è per altre, ciò che viene identificata come competitività per alcune persone, per altre è aggressività.

Facciamo, quindi, un breve riassunto dei problemi a cui i ragazzi possono incorrere attraverso un semplice videogioco online:

  1. CYBERBULLISMO: Per molti bambini, la possibilità di rifugiarsi in un mondo online offre sollievo dalla vita reale, perché nessuno sa chi sono, come sono o quale scuola frequentano. Tuttavia, questo anonimato è un’arma a doppio taglio. Nascondendosi dietro all’anonimato, essi possono inviare messaggi offensivi e pericolosi alle potenziali vittime;
  2. PRIVACY: molti giochi online rivelano nome, cognome, età e persino la posizione degli utenti. Inutile sottolineare quanto questo possa diventare pericoloso.
  3. WEBCAM: Qualsiasi unità connessa, come una webcam o un dispositivo audio, potrebbe essere controllata da criminali e usata per sfruttare i bambini. 
  4. PREDATORI ONLINE: sono in genere giocatori più grandi che utilizzano i videogiochi per adescare giovani vittime. Tali comportamenti possono sfociare in messaggi inappropriati, chat via webcam o perfino incontri dal vivo con possibile sfruttamento sessuale.  La strategia per contrastare questo problema implica un dialogo con i propri figli sui rischi online e il monitoraggio attento delle loro esperienze di gioco.

Ciò che alimenta questi problemi, però, è il fatto che molto spesso i genitori sono del tutto ignari di ciò che succede in rete, e non sono per cui in condizioni di tutelare efficacemente i propri figli, spesso molto piccoli e che non possiedono ancora gli strumenti per riconoscere e fronteggiare potenziali pericoli. È fondamentale che gli adulti si rendano conto che il mondo reale e quello virtuale sono interconnessi, e che smettano di pensare che ciò che accade in rete non potrà mai incidere o condizionare la vita dei loro ragazzi. Solo in questo modo si possono evitare possibili spiacevoli conseguenze o addirittura tragedie tra gli adolescenti.