La Storia di Filomena Di Gennaro

a cura di: MICHELA MARINUCCI
#34
#violenza #violenzasulledonne
31/03/2020

“O mia o di nessun altro”: è questa la frase che Marcello Monaco pronunciò prima di sparare a Filomena Di Gennaro, la donna che lo aveva lasciato e non ne voleva più sapere di lui. 

Filomena era una ragazza come tante altre: nata in un piccolo paese della Puglia, con il sogno di diventare carabiniere e un fidanzato, Marcello, il “bravo ragazzo” che viveva vicino a casa di sua nonna. Dopo 10 anni, però, decise di lasciarlo, non lo amava più. Caratteri diversi, diverse aspirazioni di vita, lei psicologa appena laureata a Roma e lui ancora ancorato al piccolo paese pugliese dove era nato. Lui però non lo accetta, non accetta la fine della loro storia d’amore. 

Mentre Filomena è a Roma per raggiungere i suoi traguardi e realizzare il sogno di una vita, ovvero quello di vincere il concorso per diventare maresciallo, lui inizia a riempirla di telefonate e a inviarle messaggi in cui la supplica di tornare insieme. Un giorno, il 13 gennaio 2006, lui si presenta a Roma per parlarle un’ultima volta. Del resto aveva fatto molti chilometri per incontrarla e poi non era mai stato violento prima.

Così Filomena decide di vederlo, inconsapevole di quello che le succederà. I due parlano, ma lui sembra non cambiare idea: vuole tornare con lei a tutti i costi. Sì a tutti i costi, perché quando Filomena decide di andarsene perché conscia di non poterlo fare ragionare, lui la afferra e dopo aver pronunciato la fatidica frase “o mia o di nessun altro”, le spara. Prima un colpo, poi il secondo, fino a quando il comandante di Filomena, a cui lei aveva detto dell’appuntamento con il suo ex fidanzato e che aveva deciso di controllare la situazione, spara a sua volta a Marcello, ferendolo alla milza e salvando la vita a lei. Entrambi gli ex fidanzati finiscono in ospedale, anche se lui si rialzerà presto mentre Filomena mai più.

Da allora, infatti, lei vive su una sedia a rotelle e lui dopo 7 anni di carcere era già fuori. “Non mi sono sentita tutelata proprio in un momento in cui dovevo pensare a come ricostruire la mia vita. Non è stato facile” ammette Filomena. Ma nonostante tutto ce l’ha fatta. È riuscita a ripartire e la persona che l’ha salvata, il suo comandante, è diventato poi suo marito. Si è preso cura di lei, andava tutti i giorni in ospedale a trovarla e alla fine si sono sposati e hanno anche avuto due bambini. Ai suoi figli ha raccontato tutta la verità, perché essendo maschi sente la responsabilità di renderli consapevoli. 

A rifarsi una vita è stato anche Marcello, nonostante non si sia ancora pentito e continua a dare la colpa di quel gesto estremo a Filomena, e come dice lei stessa “non prendendosi le sue responsabilità continua a dimostrare quello che aveva già dimostrato allora: non essere un vero uomo”. 

In questi casi ci si chiede sempre cosa possa spingere un uomo che dice di essere tanto innamorato, a compiere un atto di questo tipo. Lui proviene da una famiglia in cui la mamma e la sorella non potevano uscire di casa da sole neanche per fare la spesa, quindi è facile pensare ad una cultura con stereotipi di genere. Purtroppo però questi episodi succedono anche in famiglie o coppie con mentalità più moderne, perché la violenza sulle donne è un problema serio e attuale e occorre educare e sensibilizzare tutti su ciò, affinché non accada più a nessuno quello che è successo a Filomena Di Gennaro.

Se anche tu hai subito violenze, invia un’email a racconta@noinonstiamozitti.it e raccontaci la tua storia. Combattiamo insieme il silenzio!