La storia di Francesca

a cura di: MICHELA MARINUCCI
#46
#bullismo #cyberbullismo
04/05/2020

Mi chiamo Francesca e sono una ragazza di 21 anni. Ho bisogno di sfogarmi e magari grazie al mio sfogo, aiuto quei ragazzi che come me sono o sono stati vittime di bullismo e cyberbullismo. Non escludo che è difficile raccontare questi eventi che ho vissuto, perché si tratta di una brutta ferita che è ancora aperta, ma è bene che lo faccia, parlare è sempre importante.

Tutto ebbe inizio all’età di 12 – 16 anni dove sono stata vittima di bullismo a scuola e nei luoghi pubblici (fermate dei mezzi, piazze, bar) solo perché ero in sovrappeso ed ho (ora di meno) lo strabismo di Venere. Si trattava di bullismo sotto forma di prese in giro, insulti, a volte anche violenza fisica e varie ridicolizzazioni in pubblico o sui social, dove mi deridevano arrivando al punto di creare un profilo falso su Facebook, pubblicando una mia foto con scritto: “Questa ragazza fa parte delle 100 ragazze più brutte del mondo”. A casa ne parlavo, ma la risposta? “Sono cose da ragazzi, se non gli dai corda loro smetteranno”. Però più io li ignoravo e più aumentavano le offese. Ne parlai anche con i professori, e anche loro: “Noi oltre che parlarne non possiamo fare nulla!” Quindi mi tirai su le maniche affrontando le mie giornate scolastiche con il sorriso, per poi correre a casa a piangere e ad avere pura di vedermi allo specchio! Si, perché ogni volta che mi vedevo, sentivo quelle maledette voci che mi dicevano “strabica”, “devi solo morire”, “obesa”, “sei inutile”. Non ce la facevo più! Persi anche mia nonna in quel lasso di tempo. Per me era una seconda mamma e caddi in depressione, perché l’aria a casa era molto triste e vuota. Sono arrivata anche all’idea del suicidio, avevo voglia di finirla, di riabbracciare mia nonna e di stare al sicuro fra le sue braccia e di essere felice.

Però la mia forza interiore mi disse: “Non farlo, non regalare la tua vita a gente che te l’ha solo distrutta!” E così fu! Abbandonai l’idea del suicidio e, grazie anche alla forza di mia nonna, affrontai le giornate. L’altra mia fonte di salvezza fu la musica! Avere le cuffiette con la musica nelle orecchie era come avere una mano che asciugava le lacrime. E infatti da lì ho scoperto la mia passione per il canto. Quanto mi fa stare bene cantare, solo che… mi vergogno a farlo! Però grazie all’aiuto dei carabinieri hanno smesso di prendermi in giro. Il bullismo è un reato, specialmente quando si arriva alle mani!

Mi sento di dire una cosa a tutti quelli che subiscono bullismo e cyberbullismo: non siate timidi, parlatene e soprattutto non abbiate paura! Ricordatevi: i forti siete voi e non loro!