Centri antibullismo: un aiuto concreto

a cura di: MICHELA MARINUCCI
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20/04/2020

La generazione dei ragazzi di oggi è molto fragile e il bullismo, un problema che da sempre esiste, sembra essersi intensificato, soprattutto tra i giovani, e basta poco affinché un adolescente diventi bersaglio di insulti, offese, minacce o addirittura pugni e calci. Ciò porta le vittime all’isolamento, alla depressione, e per i bulli, quella che per noi è una persona che necessita di aiuto, diventa l’ennesima preda su cui scaricare la propria frustrazione personale.

Risulta perciò di fondamentale importanza attuare programmi di prevenzione e di intervento sia sulle vittime che sui bulli e le loro famiglie, a sostegno di tutti i ragazzi spaventati dalla vita. Proprio per rispondere a questo bisogno, in tutta Italia sono nati diversi centri antibullismo e associazioni, che rappresentano un punto di riferimento per il trattamento di casi di bullismo e cyberbullismo, dove si interviene a livello famigliare, scolastico e sociale.

Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano

Da settembre 2008, presso la Divisione di Pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, è attivo un ambulatorio indirizzato alle vittime del bullismo e alle loro famiglie, che rappresenta una risposta concreta per affrontare un fenomeno che va fermato. L’equipe è composta da psichiatri, psicologi e pediatri che effettuano visite gratuite e che, tramite colloqui clinici con i ragazzi e la somministrazione di questionari, offrono interventi terapeutici per dare un valido aiuto a coloro che ne hanno bisogno. È il primo servizio ospedaliero contro il bullismo e centro di riferimento nazionale per la lotta al bullismo e al cyberbullismo. Attraverso gli incontri con gli psicologi e i corsi di autostima, si aiutano le vittime a recuperare quella fiducia che avevano perso, perché spesso si sentono loro stessi il problema e quindi l’autostima diventa la chiave di tutto.

CNAC – CENTRO NAZIONALE ANTI CYBERBULLISMO

Questo centro è il punto di riferimento nazionale nel contrasto al cyberbullismo. Le vittime del cyberbullismo sono solitamente molto giovani, ma in realtà il fenomeno sembra stia riguardando sempre più anche altre generazioni, tutte vittime poco consapevoli dei loro diritti. Per questo è importante informare i ragazzi riguardo a come si possono difendere, per non far sì che si sentano persi in caso di aggressioni digitali. Questo centro educa anche i soggetti che potrebbero trasformarsi in cyberbulli, facendogli comprendere la gravità, anche dal punto di vista legale, di questi atti. Il centro offre un primo consulto gratuito alle vittime e alle loro famiglie, in modo da permettergli di conoscere gli strumenti giuridici a disposizione per poter esercitare i propri diritti. Inoltre offre il proprio supporto per coloro che hanno compiuto azioni di cyberbullismo e che vogliono rimediare. Grazie alla collaborazione con il MIUR, tra le attività del CNAC sono previsti anche corsi di formazione dedicati a ragazzi e adulti (studenti, genitori, insegnanti o professionisti di vari settori) sul tema del cyberbullismo, e il Centro propone nelle scuole incontri riguardanti questo fenomeno, dove i partecipanti sono coinvolti direttamente.  

ACBS – ASSOCIAZIONE CONTRO IL BULLISMO SCOLASTICO

Nata nel 2015 a Magnago, dall’idea di un ragazzo di vent’anni, Vincenzo, che ha subito atti di bullismo per tutto l’arco del suo periodo scolastico, ACBS si schiera nella lotta a questo fenomeno e si pone come valido aiuto per tutte le vittime di bullismo e cyberbullismo. I membri dell’associazione svolgono diverse attività di sensibilizzazione, sia per contrastare il problema, sia per aiutare chi ne è succube attraverso l’ascolto, al fine di creare un rapporto di fiducia che incoraggi queste persone a cercare di superare le conseguenze degli atti di bullismo subiti.

Se si guardano le statistiche e il numero dei casi, sempre più in aumento, si intuisce che il bullismo non è più una problematica o un fenomeno, ma un’emergenza a tutti gli effetti. Chi subisce è chiuso tra vergogna e paura, chi attacca a volte non è consapevole. I bulli, il male più grande lo fanno a loro stessi, perché solitamente portano all’esterno un dolore o disagio personale, che trasformano poi in aggressività e violenza. Spesso la loro sfiducia verso il mondo la trasformano in cattiva empatia e in rabbia sugli altri, utilizzando questa sorta di maschera come forma di autodifesa, e ciò li porta ad essere i primi ad attaccare e a prendere in giro gli altri.

Le iniziative antibullismo, a sostegno delle vittime, sono tante, ma si può trovare un filo conduttore: il lavoro sull’autostima della vittima stessa, attraverso un percorso che la renda consapevole del fatto che non si merita tutto ciò. In questi centri si ascoltano voci che spesso restano inascoltate, sia da parte delle vittime, che dei bulli.