Anonymous e Trace Labs: quando dalla tecnologia nasce il desiderio di aiutare gli altri

a cura di: MICHELA MARINUCCI
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04/05/2020

Internet e la tecnologia hanno trasformato le nostre vite e stanno continuando a farlo. Da quell’anno, il 1969 precisamente, spesso ci siamo resi conto di quanto Internet sia un’arma a doppio taglio e lo stia diventando sempre di più. Quello che però ignoriamo è che dalla tecnologia può davvero nascere qualcosa di bello e di utile per la società. Due esempi? Anonymous e Trace Labs, al servizio di chi ha più bisogno.

Anonymous contro il Revenge Porn su Telegram

Come abbiamo visto nell’articolo “Cosa sta succedendo su Telegram?”, in questo social ci sono canali in cui le persone pubblicano materiali pedopornografici e praticano il Revenge Porn. Ne hanno parlato i media, alcuni utenti li hanno segnalati, ci sono state diverse campagne per arginare il fenomeno, ma nulla sembra fermare il problema. Nel frattempo sono nati moltissimi altri gruppi, numerosissimi e accessibili a tutti, i cui utenti hanno spesso profili anonimi. È così che, tra account che si vendicano di amori finiti e padri che vendono foto e video delle proprie figlie, gli hacker attivisti hanno deciso di divulgare i loro nomi e le città di provenienza. Ma questo è solo l’inizio.

Anonymous ha lanciato l’operazione OpRevengeGram, il cui obiettivo è quello di fare “pulizia del web da perversi e molestatori sessuali”. Il gruppo di attivisti ha dichiarato guerra a chi utilizza Telegram per scambiarsi immagini pedopornografiche o commette il reato del Revenge Porn, e a tutti coloro che, celandosi dietro l’anonimato di internet, si prendono gioco delle persone e della società, fregandosene delle conseguenze che le loro azioni hanno sulle vittime. Ma una cosa è certa: gli hacker di Anonymous non gli daranno tregua e con un video invitano tutti a fornire informazioni per fermarli.

Dopo diverse ricerche, gli hacker sono risaliti a nome e cognome degli utenti di quei canali, pubblicandoli su Twitter. Rappresenta una vera e propria caccia, a cui tutti possono partecipare:

“Dimostrateci che non siamo soli in questa lotta. Unitevi a noi, e insieme saremo inarrestabili. Uniti da un ideale comune potremo mettere la parola fine a questi crimini ignobili contro vittime che non hanno nemmeno la capacità di difendersi. E in quanto a voi nascosti nell’ombra, che vi fate scudo di un monitor e vi sentite al sicuro protetti dall’anonimato, stiamo venendo a prendervi!”. Scrivono così gli Anonymous sul loro profilo Twitter.

Perché quando i malvagi tramano, è tempo per i buoni di allearsi. “Se non possiamo difendere le vittime state pur certi che le vendicheremo”. Ma è necessaria la collaborazione di tutti, e la risposta della rete è stata immediata: sono stati segnalati moltissimi canali, anche da vittime di Revenge porn che sperano di ottenere giustizia.

TRACE LABS PER LA RICERCA DI PERSONE SCOMPARSE

Ci sono più persone scomparse nel mondo di quante siano le risorse disponibili per trovarle. È questa la triste verità che solo chi è coinvolto in un caso di persona scomparsa sa veramente cosa significa. Queste persone sanno anche che i primi giorni dopo che una persona scompare sono decisivi e i più importanti per aumentare le possibilità di trovarla, sana e salva. Purtroppo però troppo spesso le autorità sono impegnate nell’affrontare crimini considerati “più urgenti”, dando di conseguenza ai casi di sparizioni una bassa priorità, salvo i casi in cui ci sono valide e comprovate ragioni per cui la persona scomparsa potrebbe essere in pericolo.

Perciò, quando una persona cara scompare, la ricerca viene in gran parte lasciata alla famiglia e alla comunità dell’individuo. Un’organizzazione chiamata Trace Lab, però, ha trovato un modo originale per dare il suo sostegno a parenti e amici dei soggetti scomparsi e contribuire alla ricerca di queste persone. Trasformando la ricerca di persone scomparse in un gioco virtuale per gli hacker, è riuscita a ridimensionare le risorse di ricerca a livello globale attraverso il crowdsourcing.

Nonostante la maggioranza delle persone scomparse venga ritrovata, molti casi rimangono aperti. E questi casi riguardano persone vere: sono figli, genitori, nonni e amici con volti, nomi e storie di vita. Ed è inevitabile che i loro cari siano preoccupati e si sentano soli. Per questo motivo Robert Sell, un professionista della sicurezza informatica e un tracker per la ricerca e il salvataggio, ha fondato Trace Labs, nato dal prodotto delle sue esperienze in entrambi i campi per aiutare le forze dell’ordine di tutto il mondo a individuare le persone scomparse elencate in un database.

L’organizzazione recluta hacker di tutto il mondo per cercare informazioni sulle persone scomparse. Questi hacker usano le loro abilità informatiche per seguire le impronte digitali. Ma in che modo? L’attività consiste nel trovare varie informazioni sulla persona scomparsa. Ciò include la descrizione fisica, numeri di identificazione, il nome di un amico o dettagli sul giorno in cui la persona scomparsa è stata vista l’ultima volta. Se ad esempio una persona scomparsa fosse individuata in una foto sui social media, si possono controllare le telecamere di sorveglianza vicine per indagare ulteriormente sui movimenti della persona.

Al fine di motivare gli hacker nella ricerca, per ogni informazione trovata viene assegnato un punto, e l’hacker che ne ottiene di più riceve un premio. Possiamo quindi definirlo quasi un “gioco”, ma non è un gioco fine a stesso, è un gioco di cui beneficia tutta la società e in cui le informazioni scoperte sono davvero utili alle forze dell’ordine.

Anche se non tutti i casi vengono risolti con successo, Trace Labs offre un aiuto concreto a sostegno della ricerca di una persona scomparsa e supporto ai suoi cari, affinché nessuno sia lasciato solo nella lotta al ritrovamento.