Noi non stiamo zitti!

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#discriminazione #società
28/10/2019

L’Italia da sempre viene considerata il paese dell’accoglienza, il luogo dove ci si può sentire così a proprio agio e sicuri che “si dorme con la porta aperta”.

Ma cosa succede quando la nostra sicurezza è minata non da un pericolo tangibile, ma dalla lente distorta e perennemente alla ricerca di un’inesistente perfezione, che ci fa sentire insicuri e in pericolo in ogni momento e in ogni situazione: con gli altri certo, ma soprattutto quando siamo soli con noi stessi?

Bullismo, cyberbullismo, omofobia, body shaming, sono parole che sempre più spesso sentiamo ripetere dalle cronache, dai quotidiani e dai giornali.

Brutti episodi che in alcuni casi scaturiscono in violenza o peggio.

Quella che è possibile vedere nella realtà, è un’Italia molto meno accogliente rispetto a quella presentata dal luogo comune dove basta uscire in strada per essere circondati da sorrisi e affetto da parte di chiunque, un paese che fatica a comprendere e ad accogliere e che, purtroppo per noi, può riconoscersi in questi numeri.

BULLISMO
  • 1 ragazzo su 2 ha subito episodi di bullismo negli ultimi 12 mesi
  • per 1 su 4 gli episodi si ripetono più volte al mese
  • l’aumento del bullismo è colpa dei social per il 45% degli italiani
  • i media amplificano odio e discriminazione per il 26%
OMOFOBIA
  • il 40,3% delle persone LGBTI sono vittime di discriminazione
    il 24% a scuola
    il 22% sul lavoro
  • l’omofobia non esiste per il 22% degli italiani
  • le coppie omosessuali non dovrebbero avere più diritti, per il 14% degli italiani
VIOLENZA SULLE DONNE
  • 355 omicidi commessi, 140 sono femminicidi
  • la violenza sulle donne è in aumento per 6 italiani su 10

A pensarla così sono 7 donne su 10, contro il 50% degli uomini.

Numeri importanti e dati che fanno riflettere, ma per fortuna, come in tutte le cose, ci sono due lati della stessa medaglia.

LE INIZIATIVE PIù BELLE

C’è anche chi non si rassegna a vivere in un mondo dove è più facile chiudersi in sé stessi che aprirsi alle diversità e cerca di promuovere con azioni, manifestazioni e contenuti di qualsiasi tipo, una filosofia diversa, positiva e che cerchi di stimolare chiunque non si sia sentito compreso, a non rassegnarsi all’omologazione, ma trovare la forza  non solo per reagire, ma anche per convincersi che ogni distinzione, ogni diversità ci aiutano solo a creare una società più ricca e matura.

Eccone alcuni esempi:

200 ragazze si sono radunate in piazza Duomo a Milano per la Body Positive Catwalk, il falsh mob organizzato dalla modella curvy Laura Brioschi per dire stop alle discriminazioni. “Vogliamo riuscire a fare capire che siamo tutti un’unità, tutti esseri umani – ammette Laura – quindi abbattere le discriminazioni”. Il motto di questa associazione è “Undress from prejudice” spogliati dei pregiudizi, e per questo motivo hanno sfilato in costume in centro a Milano. “Uomini e donne di ogni età, forma, etnia, orientamento sessuale o eventuali deficit – continua l’organizzatrice – uniti per ricordarci di essere semplicemente esseri umani”.



Pierfrancesco Favino interpreta Laura, una ragazzina di quattordici anni che, come tutti i suoi coetanei, è decisa a diventare famosa su Internet. Quando suo padre le regala il nuovo smartphone comincia la sua scalata verso il successo. Mentre scrive il suo diario, gli anni passano e le vicende si susseguono fino a portarla a una triste presa di coscienza. Come Laura, molti ragazzi non sanno di essere dei potenziali cyberbulli. Con #OFF4aDay, conoscere e prevenire il cyberbullismo è possibile.

La meravigliosa campagna del Sorrento Pride, parla di esseri umani e punta ad eliminare le barriere… per tutti!

https://bit.ly/2OPpqkR

NOI NON STIAMO ZITTI

Queste tematiche per noi sono sempre state fondamentali. Per questo e per molti altri motivi, abbiamo deciso insieme a Martina Riccio (@poraccitudineinfluencer), di aprire una pagina Instagram e costruire una community dove poter condividere le proprie storie, supportarsi e trovare insieme nuovi modi per cambiare questa situazione, perchè il silenzio non solo non aiuta le vittime, ma ne condanna di nuove.

Se anche tu sei o sei stato vittima di bullismo, omofobia o body shaming, raccontaci la tua storia.

Siamo qui per ascoltare.