La storia di Flavia

a cura di: MICHELA MARINUCCI
#39
#bullismo #cyberbullismo
09/04/2020

Sono Flavia e la mia storia parla di bullismo e cyberbullismo, ma anche di una serenità ritrovata, per invitare tutte le vittime a uscire dal silenzio e chiedere aiuto.

Per quasi tutto il mio percorso scolastico, sono stata bersaglio di bullismo e cyberbullismo. Fin dalla terza elementare, i miei compagni mi prendevano in giro con offese sul mio aspetto fisico, mi rompevano penne e strappavano i miei quaderni. Poi sono andata alle medie e quello che credevo un nuovo inizio, in realtà si è rivelato un’altra terribile esperienza fatta di insulti ed episodi di bullismo. Non solo ricevevo insulti e commenti negativi, ma anche spintoni. La scuola mi piaceva e prendevo bei voti, ma per loro ero la “lecchina” che cercava di piacere ai prof per ottenere valutazioni alte. In seguito si è passati dal bullismo al cyberbullismo: un giorno mentre stavo parlando con un mio insegnante girata di spalle, alcuni miei compagni mi hanno scattato una foto che hanno poi postato sui social. La mia professoressa se ne accorse e intervenne subito, parlandone sia con i ragazzi responsabili che con i loro genitori.

Il tempo passava e io continuavo a sentirmi sempre più inadeguata, sbagliata, fuori posto. Ma per fortuna arrivai in terza media, “un anno e sarà tutto finito” pensavo. Quel Natale i miei genitori mi regalarono un computer con il quale poter scrivere la mia tesina per l’esame. Con il loro consenso creai un account Skype e iniziai a collegarmi anche con alcune mie compagne di classe. Ero felicissima. Finalmente stavo trovando una via d’uscita, “la luce in fondo al tunnel” come si dice. Ma ben presto tutto quell’entusiasmo svanì. In primavera di quello stesso anno una mia compagna mi disse che su Facebook c’era un profilo che parlava male di me e delle persone a me più care. Dopo aver recuperato tutte le informazioni, mio padre scrisse a questo falso profilo di eliminarsi subito se non voleva essere denunciato. Il profilo sparì e i colpevoli vennero fuori: i carnefici erano cambiati ma la vittima no… ero sempre io. La situazione divenne sempre più complicata. Io ero molto timida, facevo fatica a fare nuove amicizie, e perdere quelle che avevo mi aveva segnata profondamente. Ma riuscii a voltare pagina e a ripartire, o almeno così credevo.

Il settembre successivo cominciai le superiori, pensando che quella sarebbe stata finalmente la volta giusta, l’inizio di un anno migliore. Ma eccoci di nuovo: un altro profilo falso spacciato per mio. Fortunatamente scomparve qualche giorno dopo, anche se mi aveva creato alcuni problemi dal punto di vista sociale. Gli artefici di tutto ciò rubavano le foto dal mio vero profilo e le postavano su quello falso. Mi sembrava tutto così difficile: fare nuove amicizie, vivere una vita tranquilla, essere una ragazza come tutte le altre. In silenzio continuavo a combattere da sola questa mia lotta al bullismo. Non facevo che piangere, piangevo tanto e spesso. Pensavo di essere io quella sbagliata. Poi mi resi conto che da sola non sarei mai riuscita a vincere quella battaglia, così chiesi aiuto. Ringrazio i miei genitori e tutti coloro che mi hanno teso una mano per risollevarmi sempre quando ne avevo bisogno, a tutti quelli che hanno creduto in me quando neanche io lo facevo. Adesso sto bene, sono finalmente uscita da quel periodo buio della mia vita, ho buoni amici e persone che mi vogliono molto bene. Il mio consiglio è quello di parlare: se subite bullismo o cyberbullismo confidatevi con qualcuno e parlatene, perché ripartire e ritrovare la serenità è davvero possibile, e ve lo dice una persona che queste esperienze le ha vissute sulla propria pelle.

Se anche tu sei o sei stat* vittima di bullismo, discriminazioni, ingiustizie o hai subito violenze, invia un’email a racconta@noinonstiamozitti.it e raccontaci la tua storia. Combattiamo insieme il silenzio!